ILARIO FIORVANTI. ARCHITETTURA COME ARTE

"Ilario Fioravanti. Architettura come arte" esplora l’opera di Ilario Fioravanti che, con le sue architetture, ha saputo comprendere e integrare la natura del territorio e delle città romagnole.

  • Data: dal 15 dicembre 2023 alle 16:00 al 03 marzo 2024 alle 19:00

  • Luogo: Cesena, Galleria del Ridotto, Corso Mazzini 1

  • Modalità d'accesso: Ingresso libero

Ilario Fioravanti. Architettura come arte intende esplorare l’opera di Ilario Fioravanti (1922-2012) che, con le sue architetture, ha saputo comprendere e integrare la natura del territorio e delle città romagnole interpretando i materiali da costruzione come strumento per progettare edifici dotati di carattere, mai eccessivi e mai banali.

Orario:
giovedì – venerdì dalle 16.00 alle 19.00, sabato – domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00

Partecipanti:
Mostra a cura di Stefania Rössl, Ulisse Tramonti, Annalisa Trentin. Promossa da Comune di Cesena – Assessorato alla cultura

A cura di:
Organizzata da Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna: LaFo, LaMo, Made Lab

In collaborazione con:
Archivio Architetto Ilario Fioravanti: Adele Briani Fioravanti, Luca Fioravanti, Diletta Tosi. Comitato scientifico della mostra: Lucia Corrain, Guido Guidi, Francesco Gulinello, Elena Mucelli, Massimo Pulini, Diletta Tosi, Ulisse Tramonti. Con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Ordine degli Architetti della provincia di Forlì-Cesena, Federazione Ordini P.P.C. Emilia-Romagna, Comune di Mercato Saraceno.

I disegni originali esposti sono stati selezionati attraverso un lavoro di riordino e catalogazione di più di 500 progetti conservati presso lo studio dell’architetto, in via Uberti 71 a Cesena. Il corpus dei documenti è legato alla ricognizione condotta tra il 2013 e il 2014 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia-Romagna e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – sede di Cesena. A partire da questa indagine la mostra propone un percorso dedicato principalmente all’opera architettonica di Fioravanti per la città di Cesena, cercando di esplorare il modus operandi dell’architetto-artista a partire dalla formazione e fino alle opere più mature.
Introduce la mostra una sezione dedicata al periodo della formazione di Ilario Fioravanti architetto, che raccoglie disegni elaborati durante gli anni di studio, progetti non realizzati e primi lavori professionali. Il percorso espositivo prosegue con una selezione di cinque architetture edificate nella città di Cesena e un progetto non realizzato per il Comune di Mercato Saraceno. Le opere sono accompagnate da una mappatura più ampia di progetti realizzati che si confrontano con una selezione di opere d’arte su suolo pubblico presenti nel territorio dell’Emilia-Romagna.
I progetti esposti intendono raccontare la varietà, la complessità e l’ampiezza di un’esperienza professionale che, evolvendosi nel corso degli anni, preserva la volontà di una continua ricerca sui caratteri dell’architettura in relazione al luogo. Le architetture selezionate, corredate da disegni e schizzi di ‘opere analoghe’, cercano pertanto di rendere tangibile la consistenza e la qualità del lavoro dell’architetto cesenate.
Per meglio evidenziare la relazione che sussiste tra materia e opera architettonica e artistica, sia in ambito privato che pubblico, la mostra propone un’importante sezione fotografica che accompagna l’intero percorso espositivo. Eseguite nell’ambito di una campagna commissionata nel 2023 a Guido Guidi, Michele Buda, Francesco Raffaelli e Massimo Sordi, le immagini fotografiche delle opere architettoniche sono completate da un lavoro corale dedicato dai fotografi alla Casa dell’Upupa. Dimensione architettonica e artistica collaborano così alla costruzione di una visione unica e singolare.
Accanto alle fotografie, un’installazione video permetterà di visitare la Casa studio in Via Uberti a Cesena e la Casa dell’Upupa a Sorrivoli. Nei due luoghi, abitati da Ilario Fioravanti e particolarmente cari all’artista, si continua a percepire il valore di una ricerca in costante equilibrio tra arte e architettura, paesaggio e natura.