La piazza di Faenza, mirabile spazio unitario circondato da loggiati, fino a oggi ha attirato l’attenzione degli studiosi meno di quanto avrebbe meritato. L’implacabile “leggenda nera” che per secoli ha circondato i suoi due committenti, il signore della città Carlo II Manfredi e il vescovo Federico, suo fratello, è in parte confutata in questo volume: odio di parte, interessi economici, brame di potere hanno nascosto i reali meriti dei due personaggi, fautori di una grande operazione di rinnovamento urbano che prende corpo tra il 1468 e il 1477. L’impresa, solo in parte compiuta, si qualifica come uno dei più interessanti piani di riordino messi in campo dalle signorie dell’Italia padana: il loggiato a doppio livello, elemento innovativo, quasi mai impiegato in altri analoghi spazi rinascimentali, permette di ricreare un foro all’antica secondo le prescrizioni dei trattati di Vitruvio e di Alberti. La nuova Cattedrale, ricostruita a fundamentis su progetto di Giuliano da Maiano, congiuntamente alla rettificazione e all’ampliamento delle maggiori strade cittadine, sono ulteriori tasselli fondamentali della strategia architettonica e urbana dei due fratelli, che hanno come obiettivo il generale riordino della città in senso classico nonché la propria autocelebrazione come governanti illuminati e perfettamente aggiornati su quanto si andava realizzando nelle capitali del Rinascimento italiano. L’intero spazio urbano è stato oggetto di una approfondita ricerca storica da parte di Daniele Pascale Guidotti Magnani, che ha avuto come esito la pubblicazione del volume “Una piazza del Rinascimento. Città e architettura a Faenza nell'età di Carlo II Manfredi (1468-1477)”.
Il libro verrà presentato giovedì 19 maggio a Faenza, nella prestigiosa cornice del Teatro Masini.
Nel corso della presentazione, che verrà aperta da Alessandro Cantagalli, già Presidente del Rotary Club Faenza, i relatori approfondiranno l’importanza storica, artistica e architettonica della piazza nel corso dei secoli che l’hanno vista protagonista. Interverrà Francesco Ceccarelli, professore ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Bologna; Jadranka Bentini, già soprintendente per il Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini; e Daniele Pascale Guidotti Magnani, assegnista di ricerca in Storia dell’Architettura presso l’Università di Bologna, autore del volume.
Le conclusioni saranno poi affidate a Massimo Isola, Sindaco del Comune di Faenza, patrocinante l’evento insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, al Rotary Club Faenza e a Bologna University Press.