Contatto di riferimento: GIOVANNI POLETTI Architetto PhD Responsabile Ufficio Mostre
Recapito telefonico per contatti: +39 0547 338322
Inaugurazione
Giovedì, 8 settembre – ore 18.00
Lectio Magistralis: Valentino Parmiani. Del sublime
Arduino Cantàfora
Ufficio mostre del Dipartimento di Architettura
Francesco Saverio Fera - Responsabile scientifico
Giovanni Poletti - Responsabile tecnico
Lorena Pulelli - Tutor
Allestimento
Giovanni Poletti, Lorena Pulelli
Questa raccolta di disegni vuole essere un documento variegato e incompleto del talento di Valentino Parmiani, concepito come un catalogo di punti di vista, di abilità e di atteggiamenti. Valentino coltivava diverse visioni dello scopo del disegno, tutte però sorrette da una qualità straordinaria del segno e della tecnica, sia che si trattasse di matita che di acquerello, di schizzo o di versione finale. In tutte prevale un senso di esattezza, di precisione e di servizio che il disegno deve svolgere nella sua missione descrittiva di ciò che si sceglie di guardare. Le parti del libro quindi riguardano delle categorie strumentali alla classificazione dei modi di fare del lavoro di Valentino e del suo modo di guardare e di trascrivere per immagini. La parte più chiara e consistente riguarda l’aspetto analitico, didattico e descrittivo nel quale il disegno diviene strumento di analisi tecnica costruttiva sia del paesaggio che della architettura, attraverso una progressione metodica e quasi scientifica; una rappresentazione geografica e tecnica che assume il disegno e la scrittura come strumenti oggettivi per la costruzione di un ipotetico Atlante del Paesaggio. Ma gli Atlanti si sa possono suggerire prospettive e classificazioni diverse. Provo ad elencarle: le montagne come soggetti, luoghi della memoria e quasi persone esse stesse; le architetture militari e le strutture funzionali che segnano l’uso, la storia e la riconoscibilità dei luoghi; le visioni immaginarie di luoghi costruiti; le restituzioni di atmosfere quasi letterarie; la precisa descrizione, in quanto tali, di profili rocciosi e di scorci naturali; l’invenzione di punti di osservazione mai visitati; la puntigliosa restituzione di elementi naturali variabili come i cieli, le nuvole, le onde, i nevai e i ghiacciai; la mutevole immagine dei paesaggi marini e la calma piatta e composta delle prospettive rurali; la catalogazione anche arbitraria, come forma di rappresentazione. Come un agrimensore o un geografo Valentino si pone davanti alla realtà per rilevarla con metodo, ma per poi restituirla con una sua interpretazione poetica e oggettiva. In questo non è pittore ma architetto, nel senso che dell’immagine non gli interessa solo la qualità estetica finale, ma il suo appartenere ad un progetto più vasto di osservazione e di storicizzazione dello spazio. Vorrei supporre che più che all’estetica Valentino pensasse all’etica del proprio lavoro che mette il talento al servizio di un progetto di conoscenza collettivo e superiore, anche se alla fine quello che gli piaceva era il disegnare.
Tratto da Franco Raggi, Introduzione,
in Valentino Parmiani Paesaggi/Architetture,
La Greca Editore, Forlì 2016
Valentino Parmiani
Nasce nel 1943 a Firenze.
Frequenta e consegue la maturità presso il Liceo Artistico di Ravenna e nel 1969 si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, dove nel 1970 diventa borsista del C.N.R. presso il Corso di Elementi di Composizione Architettonica del Politecnico di Milano.
Dal 1969 al 1973 è consulente dello studio dell’Immagine Aziendale UPIM/SMA del Gruppo La Rinascente a Milano.
Nel 1972 partecipa alle mostre Italy: New Domestic Landscape, Museum of Modern Art di New York e nel 1973 alla XV Triennale di Milano.
Dal 1973 al1979 viene incaricato come consulente aziendale presso le Aziende Kartell e CentroKappa per la ricerca sull’applicazione dei materiali plastici nell’edilizia.
Nel 1975 ha collaborato con il CentroKappa alla organizzazione delle mostra La sedia in materiale plastico e Il design Italiano degli anni ‘50.
Tra il 1980 e il 1990 ha curato gli allestimenti e le scenografie per le sfilate della stilista Cinzia Ruggeri a Milano.
Collabora con importanti architetti a diversi progetti, tra i quali si ricordano Vittorio Gregotti, Guido Canella e Gio Vercelloni.
Dal 1985 al 1993 Professore a contratto insegna presso la Domus Academy di Milano e dal 1989 al 1995 è Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Urbino alla Facoltà di Magistero, Corso di Laurea per Progettisti di Moda.
Dal 1998 al 1999 è visiting professor presso la École Polytechnique Fédérale di Losanna.
Dal 1999 al 2015 Professore a contratto presso il Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura dell’Università di Bologna.
Ha collaborato con varie riviste quali, “Il Consenso”, “Domus”, “Rassegna”, “Ottagono”, “Modo”, “Casabella”, “Casa Vogue”, “Abitare”, “Interni”. In particolare dal 1977 al 1983 è stato collaboratore fisso della rivista “Modo” per la quale ha realizzato illustrazioni e progetti di immagini.
All’insegnamento e all’attività professionale unisce un’intensa attività pittorica con l’esposizione dei suoi lavori in selezionate gallerie d’arte e mostre.
Nel 2008 tiene una personale dal titolo Rappresentazione del paesaggio presso la Galleria Antonia Jannone disegni di Architettura, di Milano.
Nel 2010 con Gianni Contessi ha realizzato il libro Su per montagne armate.
Nel 2014 viene allestita a Folgaria una mostra di suoi acquerelli dal titolo, Paesaggi dimenticati della grande guerra.
Nel 2015, nella sede dell’Ordine degli Architetti di Milano partecipa alla collettiva Una galleria lunga 40 anni, nella quale viene mostrata una raccolta di disegni originali di oltre 40 architetti e designer che hanno esposto le loro opere alla Galleria Antonia Jannone negli ultimi 40 anni.
Muore il 9 agosto del 2015.