I Corsi in Design del Prodotto Industriale e Advanced Design dell’Università di Bologna organizzano una serie di incontri con eminenti studiosi per riflettere sul ruolo del design come atto culturale nella generazione di valore economico, sociale, politico, simbolico. Un ciclo di seminari aperto alla città che, a partire dalle culture di progetto, instaura un dialogo interdisciplinare nel comune intento di costruire scenari di possibili futuri condivisi.
22 MAGGIO, h. 16.30 Aula Magna, via Ugo Foscolo 7, Bologna
Flaviano Celaschi (Università di Bologna) NON INDUSTRIAL DESIGN. CONTRIBUTI AL DISCORSO PROGETTUALE PRESENTAZIONE DEL PRIMO VOLUME DELLA COLLANA CULTURE DEL PROGETTO, LUCA SOSSELLA EDITORE, MILANO NE PARLA CON: ANDREA BORSARI, PROFESSORE ASSOCIATO DI ESTETICA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA e PAOLA GORETTI, STORICA DELL'ARTE
Il design come processo è l’orizzonte di questa collana. Un design che è maturato e si è emancipato dalla sua condizione industriale, che ambisce a diventare – discorso progettuale – in senso culturale, un design che studia e si studia intanto che cambia e cambiano le sfide che cerca di affrontare. Nate all’interno dei sei congressi finora sviluppati dalla Rete Latina del design dei processi, le riflessioni che trovano sede negli scritti qui ospitati in lingua italiana si rivolgono a una estesa comunità di operatori e soggetti interessati, studenti universitari, professionisti, che operano nel design, intorno al design ma anche oltre, laddove il cambiamento in atto coinvolge prodotti e servizi che cambiano faccia in un contesto post-consumistico dai confini incerti e dal futuro tutto da costruire. Il testo è articolato in tre “lezioni” che cercano di mettere al centro del discorso tre questioni contemporanee: la scoperta della centralità del corpo nel desiderio intenzionale dell’uomo di ogni tempo di modificare la realtà partendo dal sé (inteso come unicum tra corpo e mente); la necessità di apprendere l’arte di maneggiare i futuri e attraverso le pratiche dell’antici- pazione progettare i percorsi per costruire futuri desiderabili; il mistero della creatività e le riflessioni sull’arte di insegnarla e la sensibilità per apprenderla. In questo saggio il discorso progettuale diventa per tanti affinché gli effetti delle culture progettuali possano diventare per tutti.
26 MAGGIO, h. 14.00 Aula 7A, via Saragozza 8, Bologna Loredana Di Lucchio (Università La Sapienza) TERRITORI SPERIMENTALI DEL DESIGN
Oggi il Design è di fronte a uno scenario ampio, dove i propri confini operativi ed epistemologici sem- brano essere del tutto sfumati.
Se questa condizione apre a opportunità operative e sperimentali inesplorate, di contro le conoscenze necessarie diventano sempre più complesse e risulta impensabile poterle governare tutte. In una forma di esplorazione, il Design si trova ogni volta a ripartire dalle proprie conoscenze, dai propri valori, per costruirne di nuovi e adatti allo specifico contesto, con la consapevolezza che questo non è comunque valevole in assoluto. Nasce così una esigenza, tutta contemporanea, di comprensione dei contesti o, meglio dei territori – culturali, tecnologici, sociali economici – dove di volta in volta si esprime l’azione del Design. L’intervento, vuole aprire una riflessione su quali possano essere, in questo momento, i ‘territori’ speri- mentali dove il Design, e in particolare quello italiano, possa trovare spazio e strumenti per agire, costruttivamente.